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Baronciani: “Pubblico-privato per frenare la lenta transizione recessiva del manifatturiero”

18/10/2023

A Urbino anche il presidente di Confindustria Bonomi e il sindaco di Venezia Brugnaro


Tralasciare ideologie, paure anche se comprensibili, posizioni radicali e aprirsi a un confronto tra pubblico e privato, che tenga conto delle criticità e dei bisogni della provincia sostenuta dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica, che hanno terreno fertile nel nostro territorio”. La relazione all’assemblea pubblica della presidente di Confindustria Pesaro Urbino, Alessandra Baronciani, a conclusione del secondo anno di mandato, ha una chiara visione del futuro e rappresenta un forte invito a “mettere un freno alla lenta transizione recessiva del manifatturiero pesarese” e al rischio che “anche imprese con know esclusivi e prodotti di nicchia diventino facili prede di acquisizioni internazionali che le portino a trasferire il loro prezioso know how in altri paesi, dove magari il costo del lavoro è basso e gli standard di sicurezza in fabbrica ridotti al minimo indispensabile”.

Baronciani, davanti al presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, si dice “consapevole del cambiamento economico, sociale e culturale in corso” e pronta a “sviluppare un innovativo rapporto con le istituzioni pubbliche, i sindaci, le altre associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali”. Nel suo intervento affronta tutte le grandi sfide che la provincia di Pesaro Urbino ha davanti: dalle tematiche ambientali (“Non è realistico pensare che si possa arrivare ad azzerare completamente i rifiuti, nonostante le imprese stiano lavorando già da molti anni per ridurre, riciclare e riutilizzare gli scarti” e “Fare impresa senza acqua è impossibile e la nostra provincia sta scivolando verso una crisi idrica pericolosa che va affrontata subito”) alla sicurezza (“Nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni dobbiamo aumentare il nostro impegno: stiamo lavorando alacremente sulla formazione, compresa quella degli imprenditori), dalla sanità (“C’è una riduzione dei servizi” e la segnalazione che “c’è carenza di medici del lavoro”) alle infrastrutture (“Il potenziamento della rete ferroviaria, a cominciare dall’arretramento del tratto Pesaro-Fano, insieme a porto, aeroporto e interporto ad Ancona rappresentano un polo intermodale che garantirebbe alle Marche una forte capacità di attrazione”) e all’immigrazione (“Accoglienza significa evoluzione sociale, oltre che una seria e ineludibile necessità).

“Personalmente, vivo Confindustria come una famiglia ed ho accolto con piacere l’invito a portare una testimonianza del mio percorso persona di imprenditore “prestato” alla politica - ha dichiarato Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia -. È importante mantenere un clima di dialogo tra i vari livelli istituzionali e il mondo del lavoro, fatto non solo dalle imprese, ma da tutto il suo complesso. L'imprenditore si assume il rischio di investimento, ma conosce molto bene quanto sia fondamentale il ruolo dei propri collaboratori, della famiglia, del territorio e di tutta la sua rete. Sono altrettanto essenziali coloro che, ogni giorno, garantiscono la sicurezza, prerequisito con la giustizia per fare bene impresa. Anche da questo punto di vista le aziende hanno bisogno di sentire lo Stato vicino: non dobbiamo dimenticare di ringraziare le prefetture, le forze dell'Ordine, ma anche i volontari e tutti gli organi che contribuiscono a garantire la sicurezza ogni giorno”. “Sul tema immigrazione - ha poi aggiunto il primo cittadino e leader di Coraggio Italia - vanno evitati buonismi inutili. Oltre all'accoglienza, bisogna garantire un lavoro. Personalmente, ho sempre sostenuto il blocco navale umanitario, ma chi è arrivato non può restare non far niente per mesi e mesi aspettando la burocrazia. Mentre sono in questo limbo, facciamo lavorare le persone, è il modo migliore per integrarle. È necessario creare normative che sblocchino il sistema dal punto di vista operativo. Sarebbe un beneficio per tutta la comunità”.

“Già da quattro anni, da quando sono presidente, affermo che è fondamentale il binomio pubblico privato in tanti ambiti, soprattutto per quanto riguarda le politiche attive del lavoro delle quali continuiamo a parlare, ma che non si realizzano mai nella realtà – ha evidenziato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi -. Invece, potrebbero effettivamente dare un ottimo risultato, tenuto conto anche della formazione, anzi della ri-formazione delle competenze del capitale umano, che necessariamente dobbiamo fare per agganciare le transazioni”.

 

 

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