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Industria marchigiana in rallentamento nel secondo trimestre 2025

08/08/2025

Cardinali: segnali incoraggianti dalle imprese medio-grandi, traino per la ripresa. Inversione di rotta anche con la ZES


Posticipato alla seconda parte del 2025 il miglioramento dell’attività produttiva. Debole l’attività commerciale, soprattutto sui mercati esteri; appena migliore l’andamento sul mercato interno.

Questi, in sintesi, i risultati dell’indagine trimestrale elaborata dal Centro Studi di Confindustria Marche per il periodo aprile-giugno 2025 su un campione di 257 imprese manifatturiere.

L’industria marchigiana chiude il secondo trimestre 2025 con una flessione contenuta dell’attività produttiva (-2,0%) rispetto allo stesso periodo del 2024, confermando la fase di rallentamento dell’economia avviata alla fine del 2022. Il dato è appena più contenuto della flessione rilevata a livello nazionale e pari al -2,8% su base tendenziale (dati grezzi non destagionalizzati).

Rimane debole l’attività commerciale, con una moderata crescita sul mercato interno a fronte di una sostanziale stazionarietà sull’estero. Incidono l’incertezza legata alle misure economiche adottate dall’amministrazione statunitense e il permanere delle tensioni che interessano il contesto geopolitico globale.

Si prolunga il periodo di difficoltà per buona parte dei comparti produttivi; fanno eccezione alcuni settori in moderato recupero, come alcuni comparti della meccanica e il mobile, mentre continua la sensibile crescita dell’alimentare. Ancora negativo l’andamento per il settore moda.

Le prospettive per i prossimi mesi restano frenate sia dalla persistente instabilità dei mercati internazionali che da una domanda interna ancora non in grado di sopperire alla debolezza di quella estera, anche se la ripresa dell’attività commerciale sul mercato interno fornisce un segnale positivo. Come osservato anche nell’indagine flash elaborata nei giorni scorsi, è un elemento molto significativo la dimensione delle imprese. Restano diffuse le difficoltà per quelle piccole, mentre si osservano elementi incoraggianti per quelle di medie e maggiori dimensioni.

“Il semestre gennaio-giugno 2025 si chiude con un ulteriore segno meno – commenta il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali –. Si conferma il momento critico di alcuni settori, su tutti il calzaturiero, mentre altri registrano segnali incoraggianti, in particolare l’alimentare e alcuni comparti della meccanica. L’industria rimane il principale motore dell’economia regionale e va posta al centro dell’agenda politica, spingendo le aziende che investono ed innovano per strutturarsi e crescere per guidare la ripresa. Procedere velocemente con la ZES, sostenuta da un’agenda di politica industriale, diventa cruciale per invertire prima e meglio la rotta”.

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