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Dalle profondità marine un mercato da 400 miliardi: webinar sulla subacquea di Confindustria Marche

21/07/2025

Il presidente Cardinali: “Opportunità trasversali per imprese ed atenei; è la frontiera tecnologica del prossimo decennio”

 
La subacquea come nuova frontiera. Un tema ancora poco esplorato quello al centro del webinar promosso la settimana scorsa da Confindustria Marche, con la preziosa collaborazione del Polo nazionale della dimensione subacquea (PNS). Dopo un saluto introduttivo da parte del presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali, la parola è passata al contrammiraglio Giulio Cappelletti, vicedirettore del Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) della Marina Militare Italiana e della Struttura Operativa del PNS.

“Ringrazio l’ammiraglio Cristiano Nervi, direttore della struttura operativa del PNS e il contrammiraglio Cappelletti per l’opportunità – sottolinea il presidente Cardinali –. Questo settore offre potenzialità straordinarie e trasversali. Confindustria Marche vuole aprire una porta su nuove opportunità di mercato e stimolare piccole e medie imprese ed università a fare rete. Dalle infrastrutture alle telecomunicazioni alle risorse energetiche, tanti settori possono essere interessati. Inoltre si svilupperanno tecnologie che in futuro saranno applicate in altri rami dell’industria. È una grande sfida che non dobbiamo sentire lontana da noi, ma interpretare come stimolo a mettere in rete competenze ed abilità per costruire nuove filiere.
La subacquea è la frontiera tecnologica del prossimo decennio, rappresenta per molti versi quello che in passato è stata la conquista dello spazio”.

Il contrammiraglio Cappelletti è partito da un dato: “Oltre l’80% dei fondali marini è inesplorato, appena il 2% del fondo abissale è stato mappato. Conosciamo meglio il pianeta Marte che il fondo degli oceani, ma entro il 2030 questo mercato si stima varrà 400 miliardi di euro”.
 
Come illustrato nel corso della presentazione, sono oltre 50 le aree di applicazione della subacquea, che vanno dall’ambito militare e della sicurezza alla ricerca scientifica, dall’ingegneria acquatica al campo commerciale e ricreativo. Altro tema potenzialmente strategico è l’individuazione di terre rare, che può stimolare investimenti nella ricerca di risorse energetiche e minerarie. Il Polo nazionale della dimensione subacquea è stato istituito dal Governo per sviluppare tecnologie avanzate per la protezione di infrastrutture critiche sottomarine. Ha il compito di individuare le traiettorie tecnologiche su cui concentrare attività di ricerca e sviluppo, ad oggi ha promosso 18 progetti di ricerca in 18 mesi per un volume economico di circa 115 milioni di euro, aggregando realtà industriali ed accademiche.
Se con il primo batch di bandi si è voluto far emergere le realtà nazionali operanti nella dimensione subacquea ed il secondo ha avuto come scopo quello di internalizzare prodotti e soluzioni tecnologiche estere già disponibili sul mercato, il batch 3 vuole espandere l’ecosistema (1) di realtà nazionali attive nell’underwater andando a coinvolgere ed aggregare anche quelle, sempre italiane, non operanti in questa dimensione.
Il batch 3 si articola su tre diverse categorie progettuali che, sostanzialmente, si distinguono tra esse per i requisiti di partecipazione che le caratterizzano. In particolare, vi sono tre progetti nel format sinora adottato, orientati a stimolare l’aggregazione tra grandi imprese, PMI, università e centri di ricerca, due progetti generati secondo un nuovo modello, ovvero pensati per incentivare la partecipazione di PMI, centri di ricerca e università anche senza la costituzione di raggruppamenti e, novità importante, viene lasciato spazio a proposte aperte, cosiddette unsolicited, che possono essere presentate per avviare la ricerca su idee nuove, tipicamente con Technology Readiness Level (TRL) basso o per consolidare idee più mature (TRL alto), purché siano coerenti con le due traiettorie tecnologiche fondamentali individuate e tracciate dal Polo fin dalla sua genesi, che costituiscono la chiave d’accesso alla dimensione subacquea, concorrendo alla sorveglianza e alla protezione dell’ambiente sottomarino: un’infrastruttura di rete subacquea, progettata per garantire una copertura capillare dell’ambiente subacqueo nelle zone di interesse strategico nazionale, commerciale e scientifico, e la ricerca e lo sviluppo della tecnologia di cui dotare un veicolo subacqueo autonomo e multi-funzione in grado di effettuare attività a diverse connotazioni siano esse industriali, scientifiche e commerciali.
Con questo nuovo batch di bandi, il PNS consolida il proprio ruolo di motore dell’innovazione per la dimensione subacquea, in un contesto internazionale in cui la competizione tecnologica e le sfide geopolitiche rendono sempre più urgente lo sviluppo di capacità nazionali, autonome, resilienti e all’avanguardia.

(1) Costituito da circa 110 realtà (grandi imprese, PMI, università e centri di ricerca) dopo l’emanazione dei primi 8 bandi (batch 1 e batch 2). 

 

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